Dattiloscopia e prelievo impronte
Gli accertamenti dattiloscopici
Le indagini dattiloscopiche sono tutt’oggi largamente utilizzate per effettuare l’identificazione personale ed individuare il soggetto autore di reato.
Le impronte papillari possono essere digitali, palmari o plantari. La pelle delle falangi delle dita, quella del palmo delle mani e quella della pianta dei piedi è infatti ricoperta da creste e solchi che presentano dei punti caratteristici, dette minuzie, che possono essere rilevate sul luogo dell’evento criminoso.
Le creste lasciano le loro impronte speculari per contatto su quasi tutti i tipi di superficie.
La dott.ssa Sorropago effettua accertamenti tecnici al fine di rilevare le impronte presenti su armi, munizioni e reperti di natura balistica.
Impronte visibili e latenti
Le impronte papillari su una superficie possono essere:
visibili, se rilasciate per apposizione di sostanze quali materiale trasferibile, sporcizia, sangue (impronte positive) oppure mediante asportazione di sostanze (impronte negative) latenti o semi latenti, se rilasciate da essudato umano, non sempre visibili a occhio nudo, che necessitano di opportune metodiche fisiche, ottiche e/o trattamenti chimici per essere evidenziate e rilevate.
Le impronte latenti possono essere evidenziate attraverso metodi differenti, in base alla tipologia di supporto, al tempo di conservazione dell’impronta, al tasso di umidità del luogo ecc.
Per le superfici lisce e levigate (plastica, vetro, ferro) l’evidenziazione delle impronte papillari latenti si può effettuare mediante la fumigazione con esteri cianoacrilici, liquidi monomerici che, evaporando per effetto termico in ambiente chiuso a tasso di umidità controllato, ricondensano depositandosi selettivamente sulle sostanze lipidiche presenti nelle impronte, polimerizzando e originando un deposito di colore bianco in corrispondenza delle creste papillari.



