Residui di sparo e metodi cromogenici

L'analisi dei residui di sparo

L’analisi dei residui di sparo è uno strumento essenziale a disposizione del perito balistico forense, per individuare la presenza di sostanze derivate dalla combustione delle polveri da sparo, di quelle provenienti dalla miscela dell’innesco e di quelle provenienti dal proiettile espulso dall’arma. Alcune di queste sostanze sono presenti in natura (e in tal caso significativa è oltre la presenza anche la distruzione tipica dei residui), altre, invece, sono specifiche di un colpo d’arma da fuoco.

Conoscendo la composizione, la distribuzione e/o la concentrazione sul bersaglio dei residui, è possibile ricavare informazioni sulla distanza dell’arma dalla superficie investita dai residui, discriminare tra più spari, associare persone o oggetti al fenomeno dello sparo e identificare o scartare tracce presenti sui reperti o sulla scena del crimine.

I metodi utilizzati per le analisi dei residui e utili per stimare la distanza di sparo sono molteplici ma possiamo suddividerli sommariamente in metodi visivi, metodi morfologici-cromogenici e metodi strumentali.

I metodi cromogenici

metodi cromogenici sono quelli che permettono di rilevare la presenza di una determinata sostanza in base al colore che si manifesta a seguito della reazione chimica.

In breve:

a) permettono di stabile se un certo residuo di sparo sia o meno presente sul reperto o in un luogo di interesse
b) permettono di stimare la distanza di sparo entro un limite di sensibilità del metodo, comunque fino a diversi metri dalla fonte
c) sono indispensabili per identificare/discriminare la presenza di fori di proiettile

test cromogenici danno informazioni circa la presenza di residui di sparo su una superficie ma non ovviamente sul momento esatto in cui questi siano stati depositati.

Residui di sparo e metodi cromogenici
Residui di sparo e metodi cromogenici2
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